Epomophorus gambianus
Pipistrello della frutta dalle spalline del Gambia | |
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Epomophorus gambianus | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Megachiroptera |
Famiglia | Pteropodidae |
Genere | Epomophorus |
Specie | E.gambianus |
Nomenclatura binomiale | |
Epomophorus gambianus Ogilby, 1835 | |
Sinonimi | |
E.guineensis, E.macrocephalus, E.megacephalus, E. pousarguesi, E. reii, E.whitei, E.zechi | |
Areale | |
Il pipistrello della frutta dalle spalline del Gambia (Epomophorus gambianus Ogilby, 1835) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di medie dimensioni con la lunghezza della testa e del corpo tra 108 e 170 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 75 e 100 mm, la lunghezza della coda fino a 8 mm, la lunghezza del piede tra 20 e 27 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 28 mm e un peso fino a 155 g.[3]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]La pelliccia è corta, soffice e leggermente lanuginosa. Le parti dorsali sono marroni chiare, più chiare sulle spalle e spesso con dei riflessi giallastri sulla testa, il collo e la groppa, la base dei peli è scura, mentre le parti ventrali sono più chiare, talvolta con l'addome bianco. Sono presenti due ciuffi di lunghi peli bianchi intorno a delle ghiandole situate su ogni spalla. Il muso è lungo e sottile, gli occhi sono grandi e marroni. Le labbra e le guance sono carnose ed espansibili. Le orecchie sono corte, con l'estremità arrotondata, marroni con i bordi più scuri e con due macchie bianche alla base anteriore e posteriore. Le ali sono marroni ed attaccate posteriormente alla base del secondo dito del piede. La coda è rudimentale o assente, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori. Sono presenti 4 creste palatali inter-dentali e 2 post-dentali.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Di giorno si rifugia singolarmente o in gruppi di 2-100 individui tra il fogliame alto degli alberi, tra i quali Khaya senegalensis, l'albero delle salsicce, Azadirachta indica e alcune specie di Mangifera, Cola, e Ficus. Il volo è lento, diretto e manovrato nella vegetazione. Può rimanere sospeso in volo. Diviene attivo al tramonto, quando i maschi iniziano ad emettere vocalizzazioni rumorose per attirare le femmine. Dopo circa 35 minuti termina l'esibizione e si invola singolarmente o in gruppi verso le zone dove cercare cibo.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]È stata osservata mentre si nutre di frutti di Anacardium occidentale, Mango, Papaya, Diospyros mespiliformis, Diospyros senensis, Trichilia roka, Ficus umbellata, Guava, Vitellaria parkii e fiori di Kigelia pinnata, Adansonia digitata, specie di Bombax, Kapok, Maranthes polyandra, Parkia clippertoniana, Parkia flicoidea, Azadirachta indica e varie specie di Musa.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Danno alla luce un piccolo alla volta due volte l'anno, ad aprile e in ottobre, all'inizio della prima stagione delle piogge ed alla fine della seconda. L'allattamento di conseguenza avviene nel periodo più secco quando sono disponibili diverse specie di frutta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Africa subsahariana, in Senegal, Gambia, Mali e Burkina Faso meridionali, Guinea-Bissau, Guinea, Liberia, Costa d'Avorio settentrionale, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Camerun settentrionale, Repubblica Centrafricana, Sudan del Sud ed Etiopia occidentale.
Vive nelle savane alberate, talvolta nelle foreste pluviali e nelle mangrovie, nelle boscaglie montane e nelle radure fino a 500 metri di altitudine, sebbene la popolazione etiope viva fino a 2.000 metri.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto Areale, la popolazione numerosa e tollerante agli habitat degradati, classifica E.gambianus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Mickelburgh, S., Hutson, A.M. & Bergmans, W. 2008, Epomophorus gambianus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Epomophorus gambianus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold & Happold, 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Epomophorus gambianus
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